Diesel Euro 3 in pensione al nord

Diesel Euro 3 in pensione al nord

Chi possiede una vecchia auto diesel con omologazione Euro 3, in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna, dal primo ottobre avrà importanti limitazioni alla circolazione. Vediamo insieme i dettagli per non incappare in multe salate.

Alla maggioranza delle persone “Accordo di Bacino Padano per il Miglioramento della Qualità dell’Aria” non dice molto. Eppure è un documento che condizionerà sicuramente la vita delle molte persone che vivono nel Nord Italia o che viaggiano per lavoro in queste regioni. Il motivo? Dal primo di ottobre, è proibito varcare l’accesso dei Comuni, all’interno delle quattro regioni sopra indicate, per i diesel Euro 3.

Si fa presto a dire “inquinamento automobilistico”. Si fa presto a effettuare il blocco del traffico o limitare la circolazione delle autovetture più vecchie, ma siamo sicuri che queste tipologie di interventi siano quelle più indicate per salvaguardare la nostra salute? E inoltre, si parla tanto di PM10, mentre i media quasi non citano le altre tipologie di particelle inquinanti. Stiamo parlando delle PM2.5, PM1 ed addirittura PM0.01.

Diesel Euro 3 in pensione al nord

Andiamo per gradi però, partendo dal capire cosa sono queste sigle e a cosa si riferiscono. Molto spesso infatti notiamo “Euro 6”, oppure “Euro 6.2” nei saloni delle concessionarie, che casomai frequentiamo se stiamo decidendo quale auto acquistare. Queste sigle non sono altro che degli standard legati alle emissioni, introdotti progressivamente dalla Comunità Europea, con aspetti regolatori sempre maggiormente stringenti. Siamo partiti nel 1992 con l’Euro 1, passati nel 1995 all’Euro 2, Euro 3 quattro anni più tardi, nel 2005 arrivò l’Euro 4 ed infine Euro 5 nel 2008 ed Euro 6 nel 2011.

Questi standard riguardano fondamentalmente le emissioni nell’aria di PM e NOx, ovvero particolato sospeso e l’azoto. Quest’ultima non è propriamente tossica, ma è uno dei fattori che creano un aumento dell’effetto serra e quindi del surriscaldamento climatico. Per quel che riguarda le PM, declinate a seconda della loro dimensione da PM 0.01, PM 2.5, PM 10 (solo per citare le più famose), hanno effetti diretti sulla nostra salute, in quanto vengono respirate dalla popolazione. Man mano che il diametro del particolato diventa più piccolo, maggiore è il percorso di queste ultime all’interno del nostro corpo. Se le PM10 fanno un breve tragitto e si fermano nelle prime vie aeree, le PM0,01 riescono ad arrivare fino agli alveoli e quindi andare a produrre danni più seri al nostro organismo. Che tipo di danni? La scienza medica ha più volte, ed in diverse occasioni, affermato come il particolato sottile produce effetti diretti su un’ampia vastità di malattie acute e/o croniche, ognuna con un particolare tasso di incidenza, che in alcuni casi possono portare al decesso della persona, se quest’ultima è in precarie condizioni mediche.

Detto ciò, il legislatore sta cercando di portare il parco auto sempre più moderno, spingendo al pensionamento i vecchi veicoli inquinanti. Per favorire tale cambiamento, vengono imposti limiti alla circolazione per queste autovetture, ormai non più nuovissime. In Lombardia non possono circolare i diesel Euro 3, dal 1° ottobre al 31 marzo 2019 nei giorni feriali dalle 7.30 alle 19.30, oltre agli standard precedenti (diesel euro 0,1,2 e benzina euro 0). In Piemonte i diesel euro 3 si dovranno fermare durante i giorni lavorativi dalle 8.30 alle 18.30, fino a fine marzo 2019. In aggiunta a questo, saranno banditi tutti i veicoli Euro 0, 24 ore su 24 per tutto l’anno, mentre i diesel Euro 1 e 2 non potranno circolare tra le 8 e le 19 per un anno. In Emilia-Romagna, se in un primo momento erano stati inseriti anche gli Euro 4 diesel, un dietrofront della Regione, ha stabilito il blocco tra le 8.30 e le 18.30, oltre che ad alcune domeniche ecologiche durante il periodo invernale. Ed infine il Veneto che blocca il terzo livello di standard, oltre che le benzina euro 0 ed 1 e diesel euro 0, 1 e 2.

Viene ora da domandarsi come mai queste limitazioni valgono solo nel periodo invernale e non si applicano, nella maggioranza dei casi anche nel periodo estivo. I motivi sono molteplici ed è difficile elencarli tutti qui, ma fondamentalmente sono legati alle condizioni climatiche, che nella pianura padana, limitano una circolazione dell’aria efficiente. Se in estate è più facile il ricircolo dell’aria, per via dell’assenza di nebbia e della “cappa” tipica della val padana, in inverno purtroppo questo aspetto non è possibile.

Diesel Euro 3 in pensione al nord

Come mai ci stiamo concentrando tanto sulle PM10 e non su quelle inferiori? Le risposte che si possono dare sono molteplici. In primis la ricerca scientifica non ha fornito in modo ufficiale una soglia di sicurezza valida per le PM2.5, con una valenza pluriennale. E’ per questa considerazione, che attualmente ci stiamo concentrando sulle PM10, in quanto mancano dei dati certi a livello epidemiologico sugli effetti delle PM2.5, sebbene l’Organizzazione Mondiale della Sanità abbia definito come 10 microgrammi per metro cubo, la media annuale per non incorrere in conseguenze dannose alla salute. A livello normativo però, a livello europeo, siamo ancora lontani da questo limite, in quanto il valore è stato fissato a 25. Il motivo? Come primo aspetto, un eventuale introduzione di questo limite vorrebbe dire mettere in ginocchio molte aziende, perché bisognerebbe perfezionare moltissimi prodotti. Questo non vuol dire che permettiamo di inquinare per non spendere denaro all'ammodernamento, ma significa che se l’attuale tecnologia, unita alla componente economica, non permette una rapida svolta ed adeguamento ai livelli indicati dall’OMS, questi prodotti continueranno a essere sul mercato per i nostri bisogni. Prodotti o servizi di qualunque tipo e forma, dal singolo prodotto materiale che acquistiamo, alle emissioni delle caldaie, alle industrie.

Come ultima precisazione, è bene dire che spetta poi ai singoli comuni applicare, con norme locali, quello che le regioni hanno deliberato. Attenzione quindi quanto varcate l’area comunale di un paese del nord Italia, perchè norme ad hoc possono essere applicate limitatamente. Come conoscerle? Leggendo bene i cartelli stradali all’entrata delle città.